Il richiamo dello spirituale
E’ innegabile che la “quotidianità” sia oggi diversa da “prima”.
Il difficile è definire questo prima: di cosa, di chi, di quando?
Di quando si stava bene, mi si dice, ma questo è un riferimento assolutamente soggettivo.
Davanti ad una particolare situazione, c’è chi resta indifferente e chi si lascia coinvolgere fino all’auto-annichilimento.
La ragione di questo ha le sue radici proprio nella motivazione che spinge una Scintilla Divina ad incarnarsi.
Nel momento del distacco dal campo quantico delle potenzialità, fuori dal tempo e dallo spazio, dove esiste solo ESSENZA Cosmica, e si entra nell’universo manifestato, nascono le opinioni.
Allora ogni singola scintilla predispone un veicolo multidimensionale con il quale soddisfare le sue esigenze, nel quale registra le varie esperienze fatte.
Da dove pensate che derivi la voglia o necessità o insegnamento del tenere un diario personale?
Il piccolo è uguale al grande, per cui ogni pensiero elaborato da mente umana, è reso disponibile dalla Mente Suprema che ha già pensato tutto e CONDIVIDE il suo “senso dell’essere vivo” con ognuno di noi.
Quindi il diario di questo universo, l’Akasha, direttamente connessa al nostro subconscio attraverso il Sè Superiore, la coscienza appunto della Scintilla di cui prima.
Non apro la porta alla terminologia umana sulla spiritualità: ogni parola descrittiva di piani metafisici, anima, spirito, inconscio, subconscio, super-conscio, e le infinite altre ,apre altrettante infinite speculazioni e precisazioni dei punti di vista uno diverso dall’altro.
La verità in ogni caso è sempre UNA, per cui ad ognuno la libertà di crearsi la propria visione della cosa.
Che è appunto il piano mentale soggettivo di una personalità umana, uno dei tanti veicoli utilizzati dalla struttura di un’anima multidimensionale, che risponde in toto ad una Scintilla Divina, anche definita Monade.
La mente umana, è il programma in grado di accedere alla banca dati cosmica di tutti i possibili pensieri “pensabili”.
I sentieri delle sinapsi
E ha le sue abitudini per farlo, cioè si abitua a pensare sempre allo stesso modo, e sempre le stesse cose, quando si mette in moto in risposta alle sensazioni ed emozioni.
Ecco che crea, anche inconsapevolmente, dei filtri che oscurano tutto quello che è DIVERSO dal pensato quotidiano.
Allora il cervello fisico, deputato a trasmettere alla mente le informazioni che raccoglie, alla fine raccoglie solo una minima parte delle informazioni veramente disponibili.
Solo quelle che è abituato a riconoscere, accettare e rifiutare secondo un ordine di gradimento / non gradimento manifestato in precedenza dal proprio capo: le aspettative personali di ognuno.
Il famoso risveglio spirituale, in soldoni, potrebbe benissimo essere definito come una visita oculistica in seguito alla quale cambi la gradazione delle lenti e vedi meglio la realtà, quella vera.
Quella che è aldilà di Maya, il finto mondo della materia, che fronteggiamo ogni giorno, quello con il quale risuoniamo energeticamente in base alle nostre preferenze.
Sto bene, va tutto bene per me; non sto bene, devo cambiare il mondo affinchè io torni a stare bene.
Ci dimentichiamo che siamo Scintille Divine, con il potere di vedere manifestata nella materia quello che pensiamo, diciamo, facciamo.
La scuola è tutta qui
Con qualche informazione in più derivante dal fatto che noi NON SIAMO gli strumenti che utilizziamo per fare esperienza.
Cioè il nostro corpo fisico, i cinque sensi fisici di esplorazione del mondo esterno, la sensibilità più o meno evoluta della nostra coscienza, che genera emozioni e sentimenti.
Come strumenti, questi “aggeggi” si possono intasare, funzionare male, danneggiarsi, per infinite cause, per cui anche la nostra coscienza non funziona più tanto bene.
Allora, via, subito si FUGGE nello spirituale, in tanti modi, diventando ASCETI, almeno mentali, nel senso che la nostra mente abituale, anche qui, tradisce.
Utilizza una pseudo visone spirituale per fare finta che tutto vada bene, perchè ci si rifugia nell’idea che nel mondo spirituale così immaginato tutto torni alla normalità di “prima”.
Ma questo è un PENSARE ERRATO
Nel nostro diario personale, il subconscio, sono registrate tutte le immagini del nostro “essere vivi”, ma sono registrazioni “lemuriane”, contengono tutte le informazioni che le hanno generate, visibili e invisibili, consce e inconsce, sono un ologramma.
A cui aggiungiamo le nuove immagini “spirituali”, in totale contrasto con quelle già esistenti.
Capite anche voi che casino ne nasce, sul nostro piano emozionale.
Una guerra civile.
Eppure il modo di fare ordine è talmente semplice da essere disarmante, e non richiede di mettersi a testa in giù o di acquisire capacità da guru, ma solo di utilizzare la mente in modo corretto.
Rientra questo modo di agire nell’ottica evolutiva “spirituale”?
Può portare a quello che normalmente viene definito lo scopo di un percorso spirituale, cioè il riconoscere la Fonte da cui proveniamo?
No di certo, sarebbe come dire che la fattucchiera che fa legamenti d’amore attraverso l’evocazione di geni elementali, quindi con capacità “spirituali”, sia una corretta immagine dell’amore incondizionato.
Può aiutare però a riconoscere quali siano i nostri veri meccanismi mentali, che applichiamo anche senza rendercene conto, ogni giorno, e le loro conseguenze.
Di certo ci mette di fronte ad un sistema veloce per recuperare equilibrio e quindi consentirci di proseguire il cammino con meno paure ed ansie.
Basta un poco di zucchero
In definitiva si tratta di alchimia, dissolvente, purificante e trasmutante i nostri campi emozionali.
Sarà un piacere fare esperimenti sul campo, con chi di voi risuona con queste informazioni.
Con questo proposito fisso già da ora la data di un esercizio carino, nel volantino che trovate QUI.
A presto.