La Mente del corpo fisico.
Il nostro corpo fisico ha una mente direttiva, un quid che utilizza la capacità bioelettrica di elaborazione dati dell’organo fisico che chiamiamo cervello.
Chiamiamolo “intelletto”, questo quid; non ancora “intelligenza”, termine questo da utilizzare quando all’intelletto si aggiunge un certo grado di Coscienza.
L’intelletto è il nostro biocomputer, il programma base, con caratteristiche comuni ad altri, ma esclusivamente unico per ognuno di noi.
Concentriamo la volontà sull’ottenimento di un certo … “oggetto/soggetto”, e l’intelletto spingerà tale focus alla nostra portata, utilizzando ogni struttura organizzativa disponibile.
Il suo strumento di programmazione e di manifestazione della realtà è il linguaggio delle parole
La Mente del corpo energetico.
La Coscienza, invece, è la mente del corpo energetico.
Può anche essere definita “la mente del cuore”, la “Coscienza dello spirito”, “Consapevolezza Cosmica”, “Coscienza Cristica” e “Coscienza Cosmica”.
Al posto delle parole, scrive i suoi programmi con i concetti, le immagini, i simboli.
Chi ha accesso nel suo quotidiano, in qualche misura, alla propria coscienza, ha accesso ad un piano di maggiore intuizione, ispirazione.
Osserva il suo mondo da un punto di vista più ampio e meno aggressivo nella gestione del proprio potere di scelta, rispetto all’agire dell’intelletto.
Le sue intuizioni giungono silenziosamente nel cuore che chiede, ma non sovrascriverà la programmazione della mente intellettuale, per rispetto del libero arbitrio.
Tutti abbiamo accesso a questa stessa coscienza, che è la vibrazione dell’Amore Incondizionato; la vibrazione del Logos, dell’UNO.
È lo stato costante di vibrazione per l’intera creazione.
È un oceano di creatività e intuizione in cui possiamo entrare quando siamo stati in grado di bilanciare e liberare i nostri tre centri energetici più bassi.
Competenze separate.
L’intelletto risolve i problemi.
Usa la logica e si attiene strettamente ai fatti, a ciò che i sensi possono accertare, e ciò che le autorità, di solito scienziati, ci dicono: “è così”.
È uno strumento buono e competente per quanto gli compete, i suoi poteri di analisi e di organizzazione possono aiutare a risolvere un problema pratico.
La Coscienza è un tipo diverso di mente, la sua natura è quella della dimensione dell’anima, dello spirito.
Quindi intuizione, emozioni in equilibrio, conoscenza, e ispirazione, illuminazione, sono tratti distintivi e capacità, limitate solo dalla nostra capacità di spegnere l’intelletto.
Infatti solo mettendo offline l’intelletto, si apre l’accesso alla mente del cuore, la Coscienza.
Alla morte del corpo fisico, l’intelletto, muore.
La nostra Coscienza non interromperà nemmeno il passo.
Nel mondo fisico, siamo abituati a provare le cose. L’intera geometria piana, per esempio, è una prova dopo l’altra della correttezza delle relazioni o dei rapporti matematici.
Le teorie scientifiche sono costruite in modo tale da dimostrare la loro accuratezza e rispondenza ai fatti.
La nostra società ama la scienza perchè dà un senso di potere, darivante dal sapere “come sono fatte le cose”, cosa succede se muovo A in B, come devo muovere A in B, per ottenere C.
Tutto il resto è noia.
La coscienza ha effetti dimostrabili sugli oggetti fisici, come la natura cristallina dell’acqua che cambia quando pensieri amorevoli sono diretti verso di essa.
Vedi le foto di Emoto o il logo del mio biglietto da visita.
Tuttavia la connessione è impossibile da provare, come è impossibile provare il metafisico, o l’esistenza dell’amore.
Ma la sua presenza è innegabile se vediamo qualcosa di bello, se ascoltiamo musica che ci piace, se ricordiamo momenti felici e sereni, o se avvertiamo il disagio di non essere allineati con l’Amore Cosmico.
Come usarle entrambe.
L’intelletto non sa usare la Coscienza, perchè non sa agire nei mondi sottili, energetici, ha necessità di toccare con mano le proprie realizzazioni.
La Coscienza ha accesso ad informazioni più estese ma criptiche, per cui ha necessità di utilizzare l’intelletto per “prendere coscienza” del vivere incarnati.
Ecco perchè entrambe le due menti sono indispensabili per affrontare i catalizzatori della nostra vita, quegli avvenimenti che viviamo come il classico imbuto attraverso il quale passare solo a costo di radicali cambiamenti interiori ed esteriori.
Fare questo comporta la necessità di mantenere ogni nostro centro energetico in uno stato di equilibrio almeno sufficiente a consentire il fluire dell’energia vitale da uno all’altro.
Allora l’energia passa dal raggio rosso della sopravvivenza e della propria identità sessuale senza blocchi, per energizzare quello arancione, emozionale, quel tanto che basta per attivarlo e lasciar fluire l’energia al giallo.
Ecco l’importanza di non entrare in loop emozionali negativi, creando circoli viziosi inutili, che si rincorrono incessantemente, senza soluzione.
Ma il punto di arrivo per fare entrare in azione la Coscienza è il raggio verde, per cui ecco necessaria l’equilibrio anche nel gestire i nostri rapporti con la società, la famiglia e le altre comunità interpersonali del raggio giallo.
In questo modo ci sarà possibile rispondere ad ogni catalizzatore usando anche i nostri doni di Coscienza Superiore, la nostra “mente del cuore”.
Per quale sentiero?
Qui la scelta tra via Sinistra, del servizio al proprio Ego , o la via Destra, della disponibilità verso gli altri, è una questione di scelta personale.
Che non può prescindere dall’attenzione al chakra del cuore.
Se dai tre raggi inferiori, rosso-arancione-giallo si passa direttamente all’energizzazione del blu e dell’indaco, siamo alla ricerca dell’Intelligenza Infinita, della comunicazione tra spirito e mente, della manifestazione del proprio sè.
Se il percorso in salita ingloba il raggio verde, la comprensione e la compassione, allora il transito per il blu, l’indaco ed il viola porta all’accettazione di sè stessi come Creatori, come entità che riconoscono nella legge del dare incondizionatamente il senso della loro vita.