Malattia o guarigione

Quali i collegamenti?

I principi coinvolti nel processo della malattia e nel processo del risanamento, di sè stessi o per gli altri, sono i due lati di una stessa medaglia.

E’ quel mistero che vediamo nello specchio davanti a noi: il nostro veicolo fisico, il suo corpo energetico e tutti gli annessi e connessi.

Il corpo è il simbolo, il segno esteriore e fisico della nostra coscienza, ma NON è la nostra coscienza.

Il veicolo fisico

Il corpo fisico, lasciato a se stesso, sarebbe come un animale, fra le  molte specie di animali sul pianeta.

Avrebbe una vita istintiva, ed utilizzerebbe uno strumento per sperimentare il senso del processo di prendere delle decisioni.

Questo è il compito per cui è stato creato il nostro cervello, uno strumento che fa scelte.

Compirebbe quindi delle scelte su una gerarchia di priorità, la prima delle quali sarebbe la sopravvivenza.

Quando ci siamo assunti l’ambizione di incarnarci, abbiamo concordato un programma, un processo, che ci avrebbe legati, inestricabilmente, a questo veicolo fisico.

Che utilizziamo, con maggiore o minore soddisfazione, per tutta la durata dell’incarnazione.

La nostra Coscienza Superiore, nostro retaggio divino, si è fusa con una specifica forma fisica.

Pertanto il “corpo della nostra coscienza”, che alcuni chiamano corpo di luce, altri corpo energetico e altri ancora “sistema dei chakra”,  ha compenetrato e si è connesso con un corpo fisico, in un modo molto accurato e specifico.

Noi, come coscienza, abbiamo fatto un accordo con quel corpo o veicolo fisico, prima dell’incarnazione.

E quel corpo ha accettato di trasportarci.

In un certo senso, possiamo considerarci, tutti noi, singolarmente, come dei walk-in.

La nostra coscienza è entrata nel nostro veicolo fisico naturale, e si è connessa con ognuna delle varie sfaccettature della matrice energetica collegata al corpo fisico.

 Attraverso i “cavi” che scorrono lungo la linea della colonna vertebrale, ci siamo “organizzati” per un’esperienza di “condivisione”.

Il veicolo fisico ha il privilegio di trasportare la coscienza; e noi, come coscienza, abbiamo il privilegio di sperimentare un’incarnazione nella carne.

Malattia ?…. Malattia ?… Cosa sarebbe?

Il tipo ed il grado di malattia che sperimentiamo come esseri umani, non esisterebbe, se lasciassimo fare le scelte al corpo fisico.

Saremmo sani, fino a che il corpo fisico non si esaurisse … per obsolescenza naturale, consunzione.

Con disponibilità di cibo, acqua e le cose indispensabili per vivere, saremmo indubbiamente rimasti sani fino all’evento che ci avrebbe offerto l’opportunità di lasciare l’incarnazione,

Questo perchè il dramma dello stress e della tensione, e tutti gli effetti collaterali emozionali e fisici di tali difficoltà, non sarebbero sperimentate.

Perchè sono competenza, gestione ed elaborazioni attribuite al solo corpo energetico della coscienza.

La nostra sarebbe una vita tanto naturale quanto quella di un gatto, un cavallo o di un altro animale selvatico. Sarebbe semplice, focalizzata solo sull’ambiente, cibo, acqua e tana.

Per l’essere umano “completo”, tale semplicità è … troppo semplice.

Non ci possiamo riconnettere con un corpo animale, e diventare un semplice animale, quale eravamo in stadi evolutivi diversi.

E’ la natura della nostra coscienza che si oppone ad una tale scelta. Una natura legata alla facoltà di giudizio, di discriminazione, di scelta.

La “natura” umana

Noi, come esseri umani, siamo tutti fondamentalmente, intenti nel giudizio.

Si tratta di un giudizio, che è accuratamente creato come un “tipo di istinto dentro la coscienza”, che ci sospinge in senso metafisico, sempre e solo in avanti.

Ma proprio la sua natura metafisica, la collega alle possibilità, ai poteri creativi derivanti dal proprio retaggio “divino”.

Nel momento in cui formiamo opinioni e facciamo scelte, la coscienza, intorno a sè ed al suo “veicolo”, crea una parete riverberante, riflettente.

 Che fa rimbalzare indietro ogni decisione, ogni scelta, ogni giudizio, per sottoporla al proprio “lavoro” di analisi.

Lo sperimentare un’ampia gamma di questi catalizzatori, questi proiettili di rimbalzo, è indispensabile per comprendere il potere e la risposta corretta da fornire a questo sistema cosmico.

Man mano che acquisiamo l’abilità di comprendere le dinamiche energetiche del sistema naturale in cui siamo coinvolti, ci rendiamo conto che sono possibili scelte attitudinali diverse.

L’unione fa la forza

Capaci di creare, dalle e nelle nostre esperienze, più una sensazione di partecipazione alla sperimentazione, piuttosto che  scegliere la reazione, la resistenza, come risposta.

Per non essere totalmente alla mercè del catalizzatore, di quelle esperienze spiazzanti, ecco la necessità di unificare la parte materiale a quella metafisica che ci appartiene.

Le regole del gioco incarnativo sono anche semplici, ma della semplicità che si muove a spirale verso l’alto, verso il livello unificato del corpo e della coscienza.

Noi siamo molto di più della psiche e del corpo, e la salute e la malattia hanno molto a che fare con quel “più di” che noi siamo.

In un certo senso, siamo come pellegrini che trasportano sulle spalle i loro fagotti, esattamente come il tarocco del Folle, impegnato sulla strada dell’evoluzione spirituale.

Il fagotto, però, lo trasportiamo dentro.

Che cosa contiene? Quale cibo porta? Ha delle proteine metafisiche?

Le risposte del fisico alla coscienza, possono indicare la vera natura del nostro ben-stare.

Salute e benessere

Salute e ben-essere sono due stati diversi; ci possono essere salute fisica e malessere interiore, o fragilità fisica e serenità d’animo.

Lo stato “olistico” reale di ben-stare, è una funzione non solo dello stato del corpo fisico, e non solo dello stato della nostra mente, ma  contiene anche un elemento che è difficile da quantizzare.

Perchè la coscienza è il terreno dell’essere, e quel terreno dell’essere è l’amore. Noi siamo un’espressione del Pensiero originale dell’UNO.

Questo è la realtà che portiamo, instilliamo nella nostra esperienza fisica.

Non portiamo un amore piccolo, ma potente, che crea e distrugge; è, allo stesso tempo, gloria e sventura.

Quando non ci concentriamo, e non diamo un indirizzo cosciente alla nostra personalità, al nostro carattere, alle nostre credenze, siamo in balia dei nostri impulsi distorti, dispersivi, variabili, non consapevoli.

E le situazioni in cui ci ritroviamo, quindi,  sono della stessa natura, cioè non hanno un senso compiuto, e non sappiamo più come reagire.

La nostra salute di base, è come un’impostazione di default del … produttore, che siamo noi e le esperienze pregresse accumulate come Anime.

Il nostro corpo di luce, corpo energetico o sistema di chakra, copia quel gruppo di impostazioni, prima della nascita, e le inserisce nel processo di integrazione dell’anima nel corpo fisico.

La memoria di quell’impostazione di base, che è la salute, radiante e senza difetti, è conservata in ogni cellula del nostro corpo e in ogni briciolo d’energia nel nostro corpo energetico.

Sgambetto o karma?

Il processo della malattia si verifica quando l’equilibrio di base per il benessere subisce dei disturbi, che possono essere causati da ragioni puramente fisiche e meccaniche.

Se cadi e ti rompi un osso, potrebbero non esserci interpretazioni più elevate di un tale evento. E’ stato  uno sfortunato incidente.

Tuttavia, se hai una visione anche metafisica del tuo essere, sarebbe bene aprire la mente e il pensiero alla possibilità che un qualche squilibrio nel tuo corpo energetico possa aver “causato” la caduta.

Se osservi la salute come strettamente fisica, la risposta sarà coerente con uno sfortunato incidente. Vai dal dottore, segui le sue istruzioni e alla fine riesci a migliorare.

Non avrai imparato nulla, ma riparato lo chassis.

Se invece “senti” anche l’altra versione, dovresti ancora andare da un ortopedico per il gesso, ma anche dentro la tua coscienza.

Esaminando il tuo pensiero, le tue azioni e lo stato del tuo  sistema energetico, ti apri  ad un livello di possibilità potenti, che non avresti se il tuo pensare rimanesse ristretto entro i parametri fisici.

Di conseguenza, quando una entità si proietta ad un livello più profondo del corpo fisico, accetta lo scenario nel quale le sofferenze, e le sventure dell’esistenza fisica, sono create come parte del lavoro della sua coscienza.

Quella che utilizzerà ogni pezzetto della sofferenza, per imparare a come ritornare all’impostazione di base.

C’è stata una contrazione che ha disallineato la parte rilassata e tranquilla del piano emozionale e mentale del veicolo fisico.

Paura o Amore? Questo è …

La spinta allo squilibrio, in un modo o nell’altro, è stata causata dalla facoltà della paura.

Sono i due opposti di questa fase di insegnamento/apprendimento del nostro pianeta, l’intenzione del Logos Solare di sviluppare il concetto di Coraggio.

Amore, come espressione di Tutto Ciò Che é.

Paura, della impossibilità di essere quello che si crede di essere.

Se è logico identificare il corpo perfetto, e il benessere stesso, come uno stato d’amore, allora la paura è una scelta che distoglie dall’amore.

Quindi, la scelta per il risanamento è abbandonare la paura, e tornare a scegliere l’amore.

Poiché è talvolta difficile lasciar cadere tutta la paura, esistono guaritori che lavorano con il corpo energetico anziché con il corpo fisico.

Ciò che fanno è offrire all’entità che cerca il risanamento, l’opportunità, al di fuori di ogni giudizio, di rifare quella scelta cosciente verso l’amore.

Ma siamo nel totale libero arbitrio, che discende dal livello spirituale raggiunto, dalle opportunità che ogni giorno ci concediamo, dalle lezioni da imparare, anche dalla … curiosità.

Se tutto fosse vero, … provare … che effetto farebbe?

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