Un ripasso
In un post precedente ho presentato una diversa versione delle dimensioni, in un’ottica di lettura “concettuale”.
Ormai è noia ripetere che l’energia va dove si focalizza il pensiero, che in tal modo diventa il generatore di ogni cosa, essendo tutto Energia.
L’ambiente nel quale viviamo ogni giorno è composto di oggetti: minerali, vegetali, animali, umani e noi siamo condizionati, ‘pardon’, abituati a gestire oggetti.
In quest’ambito siamo dei mostri: la tecnologia è veramente arrivata a vette altissime in tutti i campi.
Pensate solo alla nanotecnologia, capace di condensare strumenti e macchine funzionanti e operative nello spazio di nano millesimi (millimetri divisi per un miliardo).
Ma dovreste anche darmi credito , se dico che ogni singolo oggetto sfornato da mani, o macchine, umane è stato prima ideato, pensato, progettato e infine costruito.
Per cui, a monte di ogni cosa c’è solo il Pensiero.
Poi arriva la Luce, che illumina quello che noi consideriamo il nostro mondo quotidiano, quello che vediamo e che tocchiamo.
Se togli quella, resta il Buio, e allora devi andare “a palpett” per cercare di capire dove sei e dove stai andando.
In un mondo “fisico”.
Nel classico mondo delle tre dimensioni, più il tempo.
L’invisibile
Eppure sappiamo anche che esistono altri mondi, quelli emotivi, dove qualcosa di reale, che procura stimoli all’azione e crea conseguenze anche fisiche, ci sono e agiscono molto bene.
Lo vediamo nelle conseguenze degli stress emotivi prolungati sulle coronarie, sul fegato, sui polmoni, sulle reni e via di seguito, qui medicina cinese docet.
E siamo tornati all’inizio, dove tutto è … Pensiero, o meglio, Coscienza Impersonale Infinita, o meglio, Energia pura di Essere, oppure, come dicono i cabalisti mistici, il “Nulla” del … “Tutto”.
Quello che sta al di là da Luce e Buio, perchè li comprende e travalica entrambi.
A quel livello penso esista solo coscienza pura, ben oltre il pensare, dove vi sono solo concetti, archetipi, modelli assoluti, astratti, valevoli come indicazione di uno stato dell’essere.
Allora un Cosmo, un insieme di tali pilastri, diventa la tela su cui dipingere universi di realizzazioni particolari, di ognuna di tali idee originali.
Si parla sempre di Amore Incondizionato come esempio di astrattezza, e se ci guardiamo intorno, comprendiamo anche cosa NON sia questo Amore incondizionato, libero da vincoli e pregiudizi e aspettative.
Concetti
Ecco che parlare di un cosmo multi-dimensionale tira in ballo subito i termini usati nel post di cui dicevo, in sostituzione di quelli normali: completamento e nuovi inizi per la 1′ e 2′ dimensione, a seguire esaltazione, flusso, struttura, ideale, espansione, laboratorio dei potenziali, co-creazione.
Visto che prima vengono le intuizioni e poi il resto, è dal piano della co-creazione che un’Anima decide di incarnarsi, apprendere ed evolvere verso l’Infinito.
E lo fa continuando a completarsi, su un piano qualsiasi e poi ripartire per un nuovo inizio su di un altro piano, fino alla vetta, inevitabile, certa, già individuata, dell’Uno Pensiero Originale, o anche Piano Divino.
Perchè tutto parte da Lì e tutto torna a Lui, esiste solo UN Pensiero Originale, a cui aggiungere le infinite variazioni possibili dello stesso, provate e riprovate nel laboratorio delle potenzialità, fino a quando non siano valide per tutti.
Valide per tutti, a questo livello, significa Rispetto Totale per ogni singola manifestazione di Coscienza d’Essere.
Rispettiamo la natura, rispettiamo gli animali, ci rispettiamo a vicenda, ci lasciamo liberi di …. vivere?
Eppure, come veicoli di anime, noi esseri umani siamo perfettamente dotati degli strumenti per vivere in modo multi-dimensionale.
Quattro corpi
Abbiamo un corpo fisico (materiale ed eterico), un corpo emozionale, un corpo mentale ed uno spirituale al quale riferirci per comprendere il Cosmo. (ne indico solo quattro per semplificazione e utilizzo pratico).
Il terzo concetto dimensionale che ho indicato come Esaltazione, Ingrandimento, è quello dal quale stiamo imparando ad uscire proprio in questo momento, con lo scopo di comprendere come fare sempre più a meno di un veicolo fisico.
Ovviamente questo dal punto di vista dell’Anima; quella parte del Tutto che non conosce il tempo terrestre, una cosa dietro l’altra, ma solo la durata impiegata per elaborare un concetto o l’altro.
Se tutto rallenta al punto da sentirsi imprigionati in un modo d’essere, un’emozione, una realtà che non si comprende più, nasce fortissima la necessità di comprendere, di capire come risolvere questo stato.
Agire nel mondo fisico, cambiando tutto quanto ci è esterno, non serve, perchè non cambia lo stato interiore del nostro essere, lo stare male a prescindere.
Il laboratorio
Questo porta ad agire in modo dimensionale, cioè a recuperare le capacità di co-creatore, insite in ognuno di noi, e poi di agirle nel laboratorio delle potenzialità, per vedere che effetto fa.
Ogni essere umano ha i suoi tempi e il diritto di credere a quello che pensa giusto per sè stesso, o vuole essere, per cui la percezione globale dell’oggi diventa … nebbiosa.
Anzi, a volte non è nemmeno globale ma molto, molto, limitata.
Facciamo conto di avere davanti un mappamondo tridimensionale, una rappresentazione olografica del Cosmo intero; ci entriamo e viaggiamo fino al nostro particolare universo, galassia, sistema solare, pianeta terra e arriviamo al 2022.
Per moltissime persone quel puntolino nanometrico è … Tutto, e tutto si impernia sulla gestione di questo puntino.
Perchè sono al primo anno di scuola, stanno completando il percorso precedente, e hanno barlumi della nuova strada che si sta aprendo.
I freni sono proprio nella paura del nuovo e nel senso di perdita del vecchio, e restano invischiati nel terzo concetto, come in una partita a ping-pong: ogni giorno co-creano il passato per paura del futuro, e restano con la lente d’ingrandimento in mano proprio oggi, a giudicare e dividere, e si sentono al sicuro in tal modo.
Ma è solo uno dei possibili piani di espressione di sè stessi.
Multi-dimensionalità
Uscirne comporterebbe il ricordare che siamo Anime Multi-dimensionali e quindi con la possibilità di usare il concetto-energia di Flusso, Ideale, Espansione e infine ridisegnare quella parte del Disegno Originario che ci compete in una nuova Struttura da sottoporre a verifica.
La nostra struttura emozionale è talmente fluida che, in caso di inciampi o incomprensioni, si sposta subito su altri ambiti, attivando protezioni automatiche che bypassano il blocco, lasciando però un buco strutturale nell’anima in apprendimento.
La struttura del mondo fisico, lenta, densa, che rispecchia ogni nostro stato interiore in quello che definiamo esterno a noi, è perfetta per riportarci, obbligarci a fare fronte ad ogni singolo aspetto in modo multi-dimensionale.
Cioè elaborato su tutti e con tutti i piani di cui abbiamo disponibilità, fisico, emozionale, mentale e spirituale.
Solo in questo modo la struttura iniziale dell’anima, il suo particolare progetto di come vivere, viene sottoposto a “laboratorio”, verifica, e perfezionato.
Ecco che la vita ci rispecchia certe incongruenze, quando la griglia dimensionale che utilizziamo è limitata, non è in equilibrio, non è integrata.
Comunicazione, flusso
Tutto si riduce, si fa per dire, a un problema di “Comunicazione” interna, e qui assume valore il famoso -conosci te stesso-.
Sul nostro pianeta queste differenze, nazionali o individuali, nel nostro passato hanno creato blocchi in cui ogni nazione o individuo si è sentito isolato, o si è sentito “scelto”, “speciale”, o si è sentito vittima di certe potenzialità aggressive di altre nazioni o individui.
Questa particolare situazione ora è sottoposta al vaglio dell’innalzamento della coscienza del pianeta stesso, e a ciascuno di noi che rilascia certe aree profondamente resistenti e aiuta anche gli amici a farlo.
E’ un dettame dell’Era dell’Acquario il continuare a cercare, attraverso la comunicazione, la comprensione più chiara di noi stessi, delle nostre strutture sociali, economiche, spirituali, del senso dell’umanità e del posto di tutto questo nel … Tutto.
La comunicazione è la chiave, anche entro il nostro sistema a quattro corpi; infatti ognuno di essi si riferisce alla griglia dimensionale in modo diverso.
Ogni corpo ha un’affinità per certe dimensioni e non riconosce come completamente sue altre dimensioni che forse non ha esplorato nella tua vita fisica.
Può essere che alcuni dei nostri corpi abbiano usato solo alcune delle “dimensioni”, e quindi non le comprendano ancora chiaramente.
Per esempio, magari il corpo emotivo non ha studiato i numeri, e di certo non ha capito cosa sono e come usarli nella sua prospettiva emotiva.
Ora, questo sarebbe un problema per il corpo emotivo, vivere senza numeri, così estranei alla sua esperienza?
Forse no, ma tralascerebbe, si dimenticherebbe, non si concederebbe la possibilità di contattare altri piani ed altri punti energetici integrativi per il suo sviluppo, e di certo limiterebbe il piano mentale.
Considerando il nostro sistema dei quattro corpi come un gruppo di lavoro, pur salvaguardando la specializzazione di ognuno, una loro integrazione consentirebbe una risposta alla vita molto più ampia.
Un interscambio dove ognuno porta il meglio del suo bagaglio, ma si consente anche il riconoscimento delle competenze degli altri tre, aumentando opportunità e possibilità di evoluzione.
Capisco che la teoria sia noiosa, ma certi concetti richiedono calma e partecipazione per essere “integrati” e dare utilità.
Un prossimo post sarà dedicato a come usare l’immaginazione esplorativa, da laboratorio, e creativa partendo da queste informazioni.
Una sessione di co-creazione personalizzata con lo scopo di connettere, fare comunicare tra di loro questi quattro corpi.