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Nel momento della disperazione cosa fai?
Si spera che non arrivi mai il momento nel quale ci si mette in discussione e tutto quello che noi pensavamo di essere, compresi i nostri valori, non ha più senso, non trova riscontro da nessuna parte.
Cosa fare in questi momenti? A quale voce interiore dare ascolto?
La rabbia, l’autoflagellazione, la fuga, la depressione?
Sono tutti figli del rimorso, del senso di colpa, della frustrazione, del fallimento.
Tutto è adesso, non esistono passato, futuro, giusto, sbagliato, bene, male, demonio e santità.
Tu, in questo momento, SEI, indipendentemente da quello che fai.
Respiri, esisti, anche se ti pensi bello, buono, anche se ti pensi cattivo, brutto, stai bene o stai male; sei e basta.
Qualsiasi cosa tu faccia, adesso, non risolve nulla, anzi appesantisce il tuo buco nello stomaco.
Vedresti solo immagini di quello che senti di aver perso, o creato, o distrutto, tutti paesaggi desolati che generano sensazioni desolate.
Domani viene sempre, ma non cancella ieri.
Solo tu puoi scegliere, adesso, dove vivere, se ieri o domani, ma adesso, non ci sono più ieri e non ancora domani, ci sei solo tu.
Che proprio adesso, ora, stai cambiando.
Proprio adesso, sei nella guarigione.
Per cui non fare, non pensare, non agire: STAI.
sopravvivi quando resti schiacciata ogni giorno sotto il peso della sofferenza quotidiana: quando questa situazione, che non viene mai intesa come “malattia” ma normalità, scoppia, ecco che sei in guarigione, sei già libera, tra le macerie del vecchio, ma ancora non te ne rendi conto e ti senti di dover reagire ad un problema, mentre è necessario ti-abituarsi alla …guarigione .
Per ben tre volte nella mia vita mi sono sentita esattamente così,schiacciata da situazioni e sentimenti così pesanti da non riuscire quasi a respirare fino a temere di non farcela più…e tutte le volte ne sono uscita solo pensando appunto a prendere gli attimi presenti come l’unica realtà su cui dovevo concentrarmi , Io l’ho sempre chiamato istinto per la vita ma capisco ora che sono cambiate le mie priorità ed io stessa molto più di quanto abbia mai fatto in tutta la mia restante vita.Allora però non l’ho chiamata guarigione ma sopravvivenza……