Il … mondo…

Il mondo nel quale viviamo

Sono una enormità le indicazioni della struttura del Cosmo alle quali possiamo rifarci per avere una idea della complessità e contemporanea semplicità del Tutto.

Oggi come oggi, e in modi a volte anche poco o per nulla pubblicizzati, la scienza sta facendo passi da gigante nella gestione non della materia, non nell’ampliamento della tavola degli elementi chimici, ma nella comprensione e gestione dell’Energia.

A volte viene definita Energia del Punto Zero, Massa Oscura dello spazio, anticamente Etere, Orgone e altri termini per indicare tutto quello che sorregge ed informa gli spazi che non sono occupati da massa fisica.

Seduto in una stanza, se mi guardo intorno, vedo oggetti e mura e il vuoto, o meglio, aria negli spazi liberi da oggetti, mura e me stesso.

Il Vuoto

L’aria non è vuoto, è un pieno di elementi gassosi quali ossigeno, (17,00%), anidride carbonica, (4,00%), azoto, (78,00%), e altri gas ed inquinanti vari (1,00%).

Un essere umano non è un pieno di organi, tessuto connettivo, ossa e pelle, a loro volta composti da elementi chimici variamente assemblati:  è un sistema coesivo di elementi atomici tenuti assieme da energia elettromagnetica che ingloba anche ampi spazi vuoti, o meglio, pieni di altre sostanze quali aria e liquidi.

Se poi entrassimo nel mondo microscopico o sub atomico addirittura, tutto si trasformerebbe in un insieme di particelle di ogni tipo, (visione scientifica della conformazione degli atomi di materia da sottoporre a revisione), intorno ai quali girano vorticosamente elettroni in numero differente.

Ma gli spazi, in una dimensione quantistica, si dilatano all’infinito: la distanza che intercorre tra un elettrone e il nucleo dell’atomo considerato, in riferimento alle loro dimensioni relative, è paragonabile a quella che esiste tra il sole ed i pianeti del nostro sistema solare (come esempio la terra dista dal sole in media 149 milioni di chilometri).

L’universo uomo

Ecco la ragione di indicare un essere umano quale un universo intero di componenti, e se pensiamo che vi sono inglobati anche aspetti non materiali, tipo pensieri, ricordi, emozioni, stati di essere, questo universo si popola di innumerevoli galassie.

La fisica quantistica ha ampliato ancora di più le implicazioni di questa realtà, ponendo come dubbio l’esistenza della materia in un tal luogo e tempo, e spostandone la consistenza nel campo delle probabilità di esistenza.

Però mantenendo un collegamento indissolubile tra ogni singola particella del campo quantistico, molto molto molto più piccolo del nostro mondo atomico precedente.

Con il termine “entanglement”, (letteralmente groviglio, intreccio), si intende il fatto che una variazione imposta ad una particella di un certo insieme, anche se la si stacca da quell’insieme, viene trasferita istantaneamente a tutte le altre particelle, in modo da uniformare il sistema alla nuova informazione immessa.

E questo indifferentemente dalla componente TEMPO, per cui già si sta ipotizzando sul fatto che una azione di oggi possa modificare il passato, almeno a livello informativo dell’energia che , oggi, è figlia del passato.

Noi siamo tutti figli del nostro tempo, che ci piaccia o no.

Siamo nati e cresciuti in un mondo con determinate caratteristiche, che sempre più velocemente si sta uniformando e modificando sulla base delle informazioni dei nuovi mondi che prendono possesso del nostro vivere quotidiano.

E sono mondi fatti di energia, influenze, condizionamenti, risonanza, vibrazioni, sentire, consapevolezze diverse, più profonde, più allargate, più coscienti, ma delle quali ancora non padroneggiamo la lingua.

Un mondo.. etimologico

Ti sei mai soffermato un attimo a considerare il significato del termine “mondo”, usato per indicare un settore, un ambiente, una classe, una società nel quale sei immerso dalla mattina alla sera e dal quale trai le tue ragioni e soddisfazioni di vita?

La parola deriva, in una sua prima accezione, dal latino Mundus: “pulito, netto”, a cui aggiungere l’utilizzo invalso per indicare “il cielo, l’universo creato”; dal greco, Kosmos, espandiamo il significato a “bellezza, pulizia, ornamento, ordine”; nelle lingue slave la radice Swit/Swiat del termine indica “luce, santità e mondo”.

Esotericamente, in declinazione pratica, però, non estasiata dalla contemplazione dell’opera del Divino, è da tenere ben presente la prima definizione di questo termine, pulizia.

Perchè le anime che decidono di fare esperienza in questo nostro continuum spazio/temporale hanno necessità di ripulire, mondare, la propria struttura di luce infinita da concetti distorti.

Insegnamento/apprendimento

E’ da considerare attentamente questo concetto di “scuola, insegnamento e apprendimento”, che ognuno di noi acquisisce ed impartisce reciprocamente ad ogni altra replica di sè stesso.

Tutto è perfetto perchè tutto ha uno scopo superiore a quello della nostra visione egoica della vita, anche se non ci piace.

Questo è il mondo nel quale ci troviamo ad operare, dove ogni aspetto, ogni avvenimento, ogni visione che fronteggiamo è semplicemente solo quello che vogliamo percepire, comprendere, accettare di noi stessi.

E quello che rifiutiamo di considerare o sul quale non ci soffermiamo perchè lo riteniamo alieno alla nostra visione del vivere, è esattamente quello per incontrare il quale ci siamo incarnati.

L’Uno nei Molti

Siamo Tutti UNO, Tutto è in Tutti, sii calmo e sappi, io sono Dio, il Dio interiore e tutte le altre espressioni di risveglio spirituale delle innumerevoli scuole, corsi e maestri, vengono utilizzate per richiamare l’attenzione su un semplice fatto.

Se esiste un solo tutto non esistono altri esseri, ma solo altre versioni di me stesso che esprimono una qualche mia caratteristica o modo di fare diverso dal mio solito.

Comprendere questo ti fa risparmiare un sacco di tempo nel tuo viaggio evolutivo verso una coscienza più ampliata, perchè veramente quello che fai ad altri… lo fai a te stesso.

Il perdono

Qui si cela il mistero dell’origine e della necessità dell’energia del Perdono, tanto vituperato ed odiato e difficile da attuare, di fronte alle offese che un essere umano possa subire a causa di altri esseri viventi o del destino.

Perdonare è liberare sè stessi, non gli altri che, nel contesto di questo discorso, non esistono in quanto “altri”.

E’ opportuno qui il richiamo alla filosofia degli Specchi Esseni, e qui torniamo all’antico, non al moderno,

Ma alla fine, che sia veramente tutto un mondo “probabile”? Che questa esistenza sia solo un percepire qualche idea di come dovrebbero essere le cose e poi provare a vedere che effetto fa?

I misteri dei “mondi”

Se facessimo finti che fosse vero… molte cose si spiegherebbero, anche concetti tipo infinito eterno presente, universo composto solo da tempo e spazio, dimensioni come stati d’essere e non come “luoghi”, vite probabili e alternative, entità non incarnate senzienti e coscienti del loro essere, complessi di coscienza collettiva, potere della mente sulla materia illusoria, non reincarnazione ma reidentificazione, e via di seguito.

Avremo modo di parlarne, forse, chissà, oggi c’è il sole..

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