
Ciao a tutti: anche questo anno, come tutti gli altri, si sta aprendo verso la primavera e verso tutte le aspettative di ognuno di noi.
Anno nuovo, vita nuova, dicono e anche questo ha già in serbatoio le canalizzazioni dei soliti esseri, spirituali o meno, che annunciano i cambiamenti, le distruzioni, le vendette, l’arrivo dei salvatori, la rinascita, la salvezza, l’avvento della dimensione “n”. Eppure le ore di punta sono ancora sature di persone che vanno avanti e indietro per la quotidianità, pressate dagli infiniti impegni di ogni giorno.
Il lavoro, perché ormai si deve pagare anche l’aria, i figli, che hanno agende d’impegni da fare invidia al papa, i genitori anziani, che rifiutano il nuovo e fanno impazzire, la salute, minata sempre di più da una società che sembra non essere fatta da esseri umani.
Si è talmente impegnati a gestire tutto quello che circonda il nostro corpo, mente e spirito, che non abbiamo il tempo di ascoltare il nostro corpo, i nostri pensieri e la nostra anima.
Anzi, quando questi nostri “collaboratori” interiori ci distolgono dalla pressione esterna, attraverso il dolore e la frustrazione, la delusione o la rabbia, non riconosciamo che è un avviso.
E non riconoscendolo, scappiamo via da loro, accelerando ancora di più un ritmo di vita talmente frenetico da non essere sostenibile a lungo.
Ogni fuga di questo genere da noi stessi nutre e dà nuovo vigore a quello che ogni giorno affrontiamo definendolo “la normalità del vivere”.
Vivere
Perché la normalità del vivere siamo… ognuno di noi, che pensa, afferma, si aspetta, sogna, discute, inventa, obietta, contratta, combatte ogni giorno … esattamente la giornata che vivrà ogni giorno.
Alla base del vivere dovrebbe esserci il saper vivere, e il saper vivere dipende da quello che si vuole dalla vita.
Questo non significa alzarsi ogni giorno e poi “gestire” al meglio quello che ci capita; questo è sopravvivenza, arrabattarsi, arraffare dovunque si possa il meglio che si creda di dover o voler avere.
Se si vive ricercando il godimento personale di corpo, mente e spirito, si vive di istinti, proprio come il cane o il gatto che amiamo tanto.
Ma forse lo amiamo tanto per la sua coerenza: lui non si pone problemi di vivere in bse ai suoi istinti, lo accetta.
Non ha alcuna pretesa di potere o denaro o visibilità; lui vive.
L’essere umano invece ha un seme di insoddisfazione interiore che non dà pace.
Oggi sono di moda infinite possibilità di ricercare questo seme di fastidio continuo, che non fa mai bastare nulla di quello che già si è in grado di possedere e sperimentare.
Psicanalisi, spiritualità, meditazioni, vite antecedenti, coinvolgimenti emotivi familiari, connessioni con altre dimensioni: anche l’analisi interiore è diventata … tecnologica, pressante.
Tutto da provare e tutto in una volta sola, siamo ancora al solito “tutto e subito”, anche in questa nuova frontiera dell’essere.
Ci sta, in definitiva stiamo entrando, o siamo già, nella nuova terra, nella nuova dimensione “x” o dovunque ognuno di noi ha piacere di essere, questo non ha importanza.
Perché c’è sempre stato un prima di un certo tipo, e ci sarà sempre un dopo di un tipo diverso; una orchestra per la musica di sottofondo, un palcoscenico per gli spettacoli è indispensabile in ogni caso.
Quello che cambia e sempre cambierà sono solo i musicisti, gli attori, la scenografia e il ritmo di esecuzione.
Infinito presente
Ma le trame, le storie, le vicende raccontate e manifestate sono e saranno sempre le stesse.
In bicicletta o dentro un disco volante, ci saranno sempre padri e madri, figli e genitori, guasti tecnici e problemi di salute, speranze, aspettative e frustrazioni, sollievo e gioia dell’essere VIVI.
Cioè ci sarà sempre la quotidianità spicciola, quella delle piccole cose, piccoli guai e piccole gioie, da affrontare ognuno a modo suo.
E proprio questo “a modo suo” regala quello che niente altro al mondo può eguagliare in quanto a soddisfazione: la coscienza e la responsabilità della scelta.
Questo significa essere vivi, consapevoli di essere vivi, coscienti che quello che facciamo incide il mondo esterno, aperti a quello che il nostro sentire interiore ci consiglia, sicuri di poterci rialzare dopo una caduta, liberi di sbagliare e di ricrederci, grati per tutto e svincolati da dipendenze emotive, fisiche, mentali o spirituali,connessi a tutto e liberi da tutto.
Non è questo che si potrebbe definire il … “vivere”?
Tarocchi 2025
Anche qui .. ognuno a modo suo.

Correre ancora più veloci urlando come matti, oppure rallentare, persino fermarsi un momento, in silenzio, a pensare a noi stessi.
Si può vivere reagendo al già accaduto, o si può approfondire la conoscenza di sè stessi e del mondo esterno, per decidere prima come manifestarsi.
Io contribuisco anche in questo 2025 a fare luce sugli aspetti di noi che non conosciamo, o ancora non abbiamo esperito, o che rifiutiamo, o che non vogliamo vedere.
Per farlo uso sempre le energie vive richiamate dagli Arcani Maggiori, ma organizzate secondo strutture dimensionali che rispondono alla fusione tra mondo interiore e visione cosmica.
Un talento che condivido, ma che non impongo, perché ognuno apprende ed insegna a modo suo.
Buon anno a tutti, di cuore.