Maschile e Femminile nel quotidiano

Cani e gatti?

Cani e gatti?

Sensibilità maggiore o minore, sentire di cuore o di mente? 

Quante cose si potrebbero dire sullo stile di comportamento maschile se confrontato a quello femminile e viceversa.

Forse la differenza è più sottile o forse ancora più profonda di quanto si pensi e siccome le verità sono tante quante le persone che le pensano, io mi limito a definire due concetti di identificazione dei diversi modelli comportamentali.

Problema

Problema è la declinazione maschile di qualsiasi avvenimento debba essere gestito.

Come problema, ostacolo, arcano da risolvere, dominare, modificare, riadattare, riordinare, reinventare, personalizzare, eliminare, risolvere definitivamente… ogni accadimento quotidiano viene affrontato di petto, di punta, con i muscoli.

Deve essere conseguita l’ennesima vittoria sull’ennesimo fatto che puntualmente ogni giorno ci chiama all’azione, alla reazione, alla difesa, al fronteggiare la paura di non essere all’altezza, di fallire, di mostrare debolezza.

Miglioramento

Miglioramento è l’idea fissa della mentalità femminile,  la visione di un mondo imperfetto, non amorevole, che in ogni minima piccolissima piega nasconde un qualcosa di migliorabile.

Di certo potrebbe essere più dolce, più rispondente, più caldo, avvolgente, rassicurante, raffinato, esaltante, catartico, incrollabile …

… anche maschio, forte, insomma un anelito che necessariamente chiama in causa le migliori energie emotive o auto-sacrificali necessarie per ripristinare la perfezione ideale.

Ma non comprendere questo anelito è un peccato mortale, non basta lasciare carta bianca per l’esecuzione di ogni tipo di miglioria.

E’ necessaria la partecipazione totale al processo, deve essere una empatia viscerale quella che accompagna la nostra metà verso la migliore versione di qualsiasi cosa.

Risultato ?

Una volta risolto il “problema”, il più probo degli esseri umani maschi si sente appagato della sua capacità e da quel momento in poi è festa, riconoscimento del proprio merito, bagordi, riposo  meritato del guerriero vittorioso.

Guai in questi momenti interrompere l’auto-celebrazione, sottoporre un ennesimo altro ulteriore “problema”.

Ad ogni giorno basta la sua pena, perchè svegliare il cane che dorme? Perchè modificare quello che , bello o brutto, comodo o scomodo, ancora funziona?

Per quale motivo migliorare quello che già esiste e consente, già così com’è, senza ulteriore sforzo, il godimento del riposo  del guerriero ?

Perchè, in nome solo di un aspetto estetico?

E la difesa diventa la totale apatia verso ogni altro aspetto della vita, fino al prossimo “problema”, che per essere accettato come tale, da risolvere, deve essere sollevato dal mondo esterno, quello che deve riconoscere il nostro ruolo.

Singolar tenzone

Ecco dove l’animo femminile si scontra con la controparte e ogni essere umano femmina si immola nel sacrifico più auto-lesionista, nella missione cosmica di modificare fino nel suo intimo, l’essere che ha scelto come proprio paladino della vita.

E’ decisamente palese e chiaro ogni segnale della impossibilità di instillare tale concetto di “miglioramento” nel modo di vestire, mangiare, fumare, camminare, leggere, dormire, parlare, pensare, sognare, guardare,  nella propria controparte sentimentale.

Qui invece inizia la perseveranza indomita di vite trascorse a raccontarsi le favole indispensabili per lenire l’incomprensione, la solitudine, il tradimento, sempre continuando a dipingere di ogni tipo di colore pastello una realtà che ha ben tutt’altro aspetto.

Ma come rinunciare a dare un tocco femminile alla vita, così tanto grigia da dover essere necessariamente “migliorata”?

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