Uno strano dialogo – 1

L’inizio

Chi sei, cosa ti porta qui, nell’oggi? Solo dalle tue azioni dobbiamo capire le tue intenzioni? E queste, sono coerenti con la meta che vuoi raggiungere?

Quanto è difficile, a volte, trovare il tempo di sederci davanti ad un caffè, e prenderci il tempo di rivedere vecchi progetti, vecchie amicizie, sogni, speranze.

E soprattutto fare luce sulle strade che abbiamo di fronte, e capire il perchè.

Il motivo per cui siamo qui; ma sempre con la sensazione impellente di dover essere in un altro posto, proprio adesso.

Una fretta, costante, continua di dover arrivare, ma obbligati a fare un solo passo alla volta, e al buio, per di più.

Non vuoi parlarne, hai fretta, sei preso dai mille problemi di oggi, di domani, dalle paure di non essere all’altezza dei ricordi del tuo passato?

Temi le critiche, i giudizi, le parole, non ti vuoi confrontare con altri punti di vista oltre il tuo?

Non sei interessato: e non essendolo, o non volendo aprire una porta che poi potresti richiudere solo dopo aver fatto una pulizia profonda, rigetti tutto.

Non è il tuo tempo.

Ti capisco e rispetto le tue resistenze, vorrà dire che mi intratterrò solo con la tua anima.

Me lo consenti? Basta che non ti scocciamo? Ok.

Allora, ne approfittiamo, abbandoniamo l’orologio e godiamoci la compagnia reciproca.

1 – Da dove vieni?

Prima di arrivare a questo bar, tutto era limpido, chiaro: la tua sapienza non aveva bisogno di prove, teoremi, dimostrazioni o conseguenze.

Hai ancora dentro questo … Essere … di là da ogni prova provante, con l’energia e la forza di creare cosmi interi, la vertigine del potere emanante ogni cosa.

Sai oltre il concepibile, sei fuoco puro, troppo forte e veloce per darti il tempo di godere del tuo essere.

Sei troppo anche per te stesso, troppo per essere contenuto in … solo UNO, sei emanazione indifferenziata, proiezione, dono, energia irradiante.

 Il tuo intento a questo livello è un papa, determinato, forte, attivo, prorompente: è uno stimolo incessante all’espansione, all’allungamento del proprio sè, alla diffusione della propria verità, realtà di esistenza.

È una fede incrollabile appresa dagli eoni di vite passate, dai cicli cosmici che hanno formato la fermezza e la severità del volere a tutti i costi essere all’altezza della propria verità interiore.

Tanto veritiera e importante da dover essere insegnata, divulgata, fatta accettare, anche, in un mondo dove tutto è positivo o negativo, appagante o frustrante.

Alla destra, la spinta del carro verso il futuro infinito, che ti porta a dover scegliere con fermezza, coerenza e decisione un intento, da portare avanti con tutta la tua volontà.

Ma è una lotta; i ricordi hanno creato giudizi, prese di posizione ferree,come irremovibile è stata la tua decisione di non sottostare più alle frustrazioni, alle imposizioni.

Con la necessità di ripetere, attraverso la via del mondo, esperienze su esperienze, in terra, acqua fuoco ed aria, e come metro immediato di confronto, la tua sofferenza.

Il senso dell’impossibile, della sospensione, del” perdere tempo invano”, quel concetto dell’ieri, che modifichi oggi per avere domani il meglio, quel tempo della vita attuale che diventa il legaccio che ti appende.

Alla sensazione d’insoddisfazione, di non essere nel posto giusto, al momento giusto, sul sentiero giusto e con la compagnia giusta.

Perchè questo? Perchè la scintilla che ti spinge da sinistra, dalla memoria genetica del tuo inconscio, è volontà pura, progetto puro, luce pura.

Il mago creatore, lo stimolo che ti porta verso la perfezione, verso il meglio, verso il sogno, a volte, tanto irrealizzabile quanto è lontano da quello che esperimenti e che, di volta in volta, giudichi e allontani.

Con un giudizio forte fino a due volte 10, la ruota della vita, un giudizio da XX che ti obbliga poi a rivedere tutto con il passo successivo, il XXI, ancora nel mondo di ieri.

Ogni stimolo inconscio è come un regalo ancora incartato: solo se apri la scatola potrai usufruirne, e sempre e ancora una volta, decidere se lo gradisci o meno.

Il mago che ti spinge verso lidi lontani è volto a sinistra, sempre al tuo passato infinito, perchè tutti siamo figlio della nostra idea di noi stessi, dei quello che siamo stati, che siamo e che saremo in un presente infinito.

Dentro la scatola del mago, della tua volontà embrionale, dei tuoi sogni di perfezione e creazione, ci sono le potenzialità e gli ostacoli del diventare un mago:

– la forza dell’imperatore, che crea mondi utilizzabili da tutti, ma legato al suo doverli fare e doverli fare rispettare;

– la percezione del tuo sentire interiore, in cui fare luce, a confronto con il sentire collettivo, come metro e misura del perchè lo fai e del come non perderti nell’arroganza del re;

– la coerenza di ogni tua scelta e azione, nella certezza che la ruota della vita, la giustizia divina,  ti porterà, ad ogni giro, e sempre, a dover misurare la responsabilità delle tue, e solo tue, conseguenze.

Infatti solo il libero arbitrio può condurre all’equilibrio tra le infinite possibilità di manifestazione rese accessibili dalle stelle del cosmo,  consentendo l’elasticità necessaria per essere vita plasmabile all’infinito, acqua che scorre oltre ogni ostacolo e limite, tra spirito e materia.

La scelta, la via destra o sinistra, il conoscere quali tendenze ci guidino o ci costringano, e l’accettarle, è la somma dei tre aspetti dell’energia divina che crea incessantemente e costantemente la propria espansione: volontà, saggezza amorevole, intelligenza in azione.

Alla base sempre la legge del tre, altrimenti non ci sarebbe equilibrio ma solo azione e reazione.

E sia la temperanza che le stelle guardano dietro loro, alla ricerca di un punto di riferimento per entrambe.

Di fronte all’infinito possibile ed impossibile, da una parte, e la sapienza della trasformazione costante da spirito a materia e da materia a spirito, dall’altra, quale perno equilibrante se non il matto?

Se non la ragione unica, prima ed ultima, del viaggio del divino verso l’infinito, se non la stessa consapevolezza di un viaggio della stessa luce verso l’infinito?

Dall’altro libertà assoluta, coscienza di sè e abbandono della stessa coscienza di sè; dal basso paura dopo ogni passo e prigionia del dubbio del senso dell’essere.

In entrambi i casi solo percorrere una via esperienziale potrà rispondere.

Dopo la pausa caffè, la seconda parte.

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