Prima, quarta, sesta? Non sono le taglie di una maglia
Ma sono gli ambiti esistenziali, gli “spazi” entro i quali si svolge la vita , nel cosmo.
Le teorie di quante siano, queste dimensioni, sono multiple.
Le classiche si fermano alla prima, seconda, terza e il tempo generalmente indicato come la quarta “marcia” dell’esistenza vivente.
La teoria delle stringhe, filamenti vibranti ipotizzati alla base della fisica dell’universo, ne ipotizza addirittura 11.
Visto che io in fisica non sono mai andato bene, mi limiterò a riportare una mia descrizione di solo 9 dimensioni, e per quello che mi riguarda, vedrete sono più che sufficienti.
Esseni
Un mio conoscente proveniente da una formazione essena, mi ha descritto come vedono loro i piani dimensionali e a chi sono attribuiti.
La prima dimensione è di competenza dei minerali, strutture cristalline di vario materiale, dotate di coscienza, a cui accostare con facilità, per analogia, il solo nostro corpo fisico.
La seconda dimensione è appannaggio del mondo vegetale, ergo il corpo eterico, energia.
La terza al mondo animale, analoga al nostro piano emozionale, sentimentale.
La quarta la gestiamo direttamente noi, gli esseri umani, o meglio le nostre menti, i nostri pensieri.
Per parlare di coscienza si deve raggiungere la quinta dimensione, appannaggio dei Maestri Ascesi.
La sesta ingloba gli angeli, quelli semplici, a guardia dello scopo della vita, del corpo del destino, della disciplina.
La settima è dimora del seme divino, dell’Anima.
Una ottava, ovviamente l’attico, riservato al Regno Divino.
Salto la similitudine con i chakra della cultura orientale, almeno i principali, e la loro elencazione; ormai sono diventati parte basilare anche del mondo spirituale occidentale.
Teosofia
Recupero la Teosofia e la sua definizione delle dimensioni, definite in questo ambito piani: quello fisico, astrale mentale Buddhico, o intuitivo, Atmico o Nirvanico, cioè spirituale, e siamo a cinque, poi il piano Monadico e infine il piano Divino, che si accontenta qui del settimo livello.
Altri testi, altre persone, altre materie e altre e diverse informazioni, suddivisioni, riferimenti, il tipico classificare dell’Era dei Pesci.
Ma ora tira un’altra aria e penso che sia interessante focalizzare un altro tipo di linguaggio, non più centrato sulla creazione e gestione di un archivio di nozioni.
Piuttosto su concetti di flusso, di movimento, più vivi e più connessi con il “vivere”, con il “sentire”; e di certo ad un livello più raffinato.
Nuovi concetti: Completamento
Ecco che, se ci riferiamo alla prima dimensione con il termine di “completamento”, apriamo un vasto campo di possibili riferimenti.
Un inizio,(prima), come da definizione , che riporta una fine, completamento.
Già qui c’è tutto un programma di elaborazioni da eseguire; l’entrata nel mondo fisico non è il primo vagito, ma il completamento di un processo svoltosi a …”monte”, nel … “nulla”.
Presume quindi una esistenza, in quel nulla, nella quale qualcuno ha pensato qualcosa e lo ha portato a compimento, e nel suo primo passo dopo la realizzazione, è già totalmente impegnato a definire il …”dopo”.
Infatti questa “prima” dimensione che inizia con la fine del processo precedente, essendo la prima, è già obbligata a pensare ad un nuovo inizio in un altro percorso, quello attuale.
Nuovo inizio
E questo “nuovo inizio” è un termine perfetto per fare riferimento alla seconda del nostro nuovo elenco dimensionale.
Chi di noi non ha presente la ridda di sensazioni ed emozioni di ogni tipo derivanti dall’aver concluso qualcosa; una scuola, un corso professionale, un progetto qualsiasi, una fase di vita, o la vita stessa di una persona cara.
In questo “completamento” si attua una fusione, tutti i diversi aspetti di una coscienza si uniscono e creano una comprensione, una definizione, e questi sono punti di prima dimensione.
Quanti pensieri legati alla chiusura di qualcosa che già sono il seme del nuovo che è inevitabile da iniziare: non dopo, ma contestualmente al completamento, adesso, insieme.
E da questo “nuovo” , quanti altri tormenti o felicità che ne derivano, come sarà, cosa si farà, se ci si riuscirà, se piacerà e via dicendo.
Con un solo passo un qualsiasi essere umano finisce, esce da qualcosa e ne inizia un’altra.
E a volte lo fa in fretta, tutto preso dalle nuove iniziative o interessi, tanto da non tenere in considerazione le proprie risposte emotive a tali fatti, concentrato solo sul come concretizzare, agire.
Magari dopo tanto tempo ci si volta indietro e si ripensa con nostalgia a tali momenti, o con astio, senso di colpa o altri stati d’animo.
Questo è il segnale che qualcosa non è stato compreso, completato, è rimasto inespresso o represso nel passo precedente.
Il campo emozionale è il più difficile da esplorare chiaramente, da bilanciare.
Alcuni sono concentrati sul corpo mentale e non ritengono le risposte emozionali come appropriate, mentre altri si bloccano a tal punto sulle emozioni da spegnere totalmente la testa, e le emozioni hanno questo potere.
Ma tutti questi focus restano irrisolti, e per sistemarne uno bisogna passare da un altro, come seguendo una mappa verso l’equilibrio.
E’ in ogni caso d’obbligo che ci si fermi ogni tanto ad esaminare il lavoro fatto e che si sta facendo, per non perdere la strada.
Si toglie di tasca la lente d’ingrandimento e si mettono a fuoco gli elementi che a nostro avviso non hanno retto le nostre aspettative.
Ingrandimento
Eccola, la terza di queste dimensioni concettuali, “l’ingrandimento, l’esaltazione”.
Il ritmo divino in terza dimensione vibra ad un decimo della sua velocità originaria, proprio per consentire di congelare le situazioni per sottoporle meglio ad analisi in un flusso sequenziale di spazio e tempo.
Qui c’è il tempo di guardare le cose, restarci coinvolti dentro, giudicare, valutare, modificare, riprovare e ri-giudicare, rimanendo legati a convinzioni e visioni, nel loro perdurare, nel loro incatenarci.
Si vive un fotogramma alla volta, riducendo il flusso vitale ad una serie di foto, invece che ad un film a velocità normale, per studiarlo nei minimi dettagli e per svelare il segreto nascosto al suo interno, lo scopo della vita.
Esaltare ogni singolo aspetto facilita la comprensione che la vita rispecchia ad ognuno proprio tutto ciò che sta cercando di capire di sè stesso e degli altri.
Pensiamo al nastro di un’autostrada molto trafficata, che hai imboccato, dove c’è movimento frenetico ad otto corsie, in entrambe le direzioni; ma se ci focalizziamo sulla singola auto, gli occupanti cosa provano?
Restrizione, inglobamento in spazi ristretti , caotici, dove non c’è spazio per muoversi, ritmo imposto, a volte con la necessità di rallentare o fermarsi, dover attendere di riprendere il viaggio.
Questo è l’ingrandimento di una situazione, l’esaltazione, l’esagerazione dell’evento tipico della terza dimensione, che ti lega anche a considerare solo quell’autostrada, senza prendere in considerazione altre alternative, se non dopo.
Quando le conseguenze, il traffico, si palesano ma è tardi per uscire, il casello è stato sorpassato.
Flusso
Siamo quindi obbligati a seguire il rigido flusso del mondo fisico, ma la chiave di uscita è proprio un “flusso” , quello della quarta dimensione.
La creatività di rimettere in movimento, di ricreare una corrente, è il concetto messo a disposizione da questo ulteriore passo in avanti: un movimento di creatività che consente di rimuovere i blocchi, un agire multi-tasking, o meglio in modo multidimensionale.
Tutto è vibrazione energetica cosciente, e solo questo aspetto della Vita Impersonale Maschile e Femminile, Luce ed Ombra, costituisce il portale cosmico unico da attraversare, non per raggiungere qualche luogo o condizione, ma per ESSERE, costantemente, in ogni momento eterno infinito, ciò che sei stato, sei e sarai.
Ogni corrente è visibile in superficie e si vede verso cosa corre, ma il suo “flusso” non è solo superficiale, ha anche una profondità, uno spessore, che solo un movimento della coscienza può esplorare in tutti i suoi livelli, in ogni possibile situazione.
Strutture
Per giungere all’acquisizione della capacità di progettare “strutture ideali” per ogni situazione esistenziale.
Strutture cristalline, funzionali, nuove, scevre dal vecchio e dallo stantio, perfettamente integrate ad ogni livello, colorate in modo brillante.
Sono le geometrie del piano Divino, costruito a blocchi interconnessi perfettamente, e perfettamente rispondenti al piano mentale della quinta dimensione, quello utilizzato per fornire i mattoni della creazione.
Rende disponibile il processo logico che rilascia il potenziale creativo per l’esistenza nel mondo fisico, ogni singola struttura funzionante autonomamente, perfettamente integrata con qualsiasi altro modulo del quadro generale della creazione.
Ideale
Un metodo di realizzazione di un ordine superiore, che trae la propria energia dal piano entro il quale è stato registralo il concetto “dell’ideale”, della comprensione completa, il sesto.
Tutte le altre dimensioni, gli altri “concetti” di vita sono il mezzo attraverso i quali la coscienza ritorna alla semplicità del piano divino, cioè alla utilizzazione di TUTTE le qualità divine per vivere il piano fisico.
E’ nella sesta dimensione che la Coscienza Divina si “limita”, si “riduce”, si “abbassa”, si “semplifica”, per rendersi disponibile, comprensibile, usufruibile.
Per consentire ad ogni singolo individuo di avere a disposizione gli “ideali ” di riferimento per poter utilizzare le altre dimensioni, al meglio delle sue possibilità, per la comprensione dello scopo del disegno divino.
Identificando la quinta dimensione come una struttura di sistemi elettrici, dalla sesta parte l’energia che fluisce attraverso la quarta per attivare i circuiti della quinta che avviano i processi della terza dimensione, cioè il completamento dei processi di comprensione della prima dimensione per accedere al livello successivo, il nuovo ulteriore inizio della seconda.
Semplificando, è la necessità di comprendere, di ogni avvenimento a cui ci sottoponiamo, che attiriamo, che ci serve per evolvere, che valore abbia per noi fisicamente, emotivamente, mentalmente e spiritualmente.
Espansione
Questo ci porta al concetto di settima dimensione, “l’espansione”.
Ecco un punto di svolta, uno spostamento della percezione delle cose dalla nostra soggettività ad un piano più oggettivo.
Non distaccato dalle visioni “personali”, interiori, dell’accaduto , ma piuttosto ampliato fino a comprenderne anche una visione esteriore.
Più globale, come se noi stessi fossimo consapevoli di .. noi stessi e contemporaneamente testimoni esterni sempre… di noi stessi, e di tutto quanto ci circonda.
Un passaggio che ci dia la possibilità di revisionare quanto è stato, di fare un rewind dei processi che hanno condotto ad una data realtà: in pratica di sfruttare l’ingrandimento analizzatore dello specchio di terza dimensione.
Laboratorio di potenzialità
Questo corridoio ci consente di arrivare al “laboratorio delle potenzialità” di ottava dimensione.
Il contenitore di tutto quanto possa essere pensato, creato, modificato, esplorato e compreso sotto tutti gli aspetti: se i colori sono energia allora lo spettro di tutte le sfumature possibili di colori-energia-creazioni che possano essere attivate in un Giorno Cosmico.
Durante il quale la Fonte sperimenta un concetto alla volta per 4.3 miliardi dei nostri anni terrestri, sotto ogni sfumatura possibile, in ogni modo, prima di considerarlo “usufruibile”, funzionante, valido, capace di espandersi creativamente, cioè di vivere nella materia.
Accade che qualche concetto non raggiunga il “bollino blu”, e allora viene ritirato dal cosmo creativo e riportato nel laboratorio delle potenzialità per comprendere dove non ha funzionato.
Qui viene sottoposto a stress ben oltre i suoi limiti di rottura, per valutarne l’affidabilità a prova di errore, e se raggiunge una soluzione positiva allora tale concetto viene reso disponibile per tutto il cosmo, praticamente “pubblicato”.
Questo è accaduto a termini quali energia illimitata, paralleli d’amore, inizi gioiosi, bilanciamento degli opposti, integrazione, comunicazione illimitata, rinuncia al piano, sacrificio, amore incondizionato, movimento gioioso, che ora sono disponibili per essere sperimentati da ogni essere del cosmo infinito, perchè “praticabili”.
Co-creatori
L’alimentazione di idee da sottoporre a sperimentazione proviene dai “co-creatori” della nona dimensione.
Questo è il livello di visione della Fonte di ogni cosa, l’origine della spirale creativa che genera il concetto di “esistenza” di ogni cosa, una sorta di deposito di concetti da vitalizzare, riempito costantemente dalle idee e dalle proiezioni di ogni singolo essere esistente, visibile e invisibile nell’intero cosmo.
La Fonte è oltre tale livello, ma infonde la propria coscienza in tale livello, la quale si scinde e moltiplica, si espande ed esplora sè stessa apprendendo e rigenerandosi e ri-espandendosi a partire da ogni sua particella olografica.
La nona dimensione è il punto fondamentale di contatto con il Creatore.
La Sorgente può essere contattata da molti punti di vista, perché l’essere permea tutto; quindi, può avvenire attraverso una farfalla, un gatto nel parco, un bel fiore o un contatto amorevole con un altro essere umano.
Il punto di contatto fondamentale con l’evoluzione, con una consapevolezza crescente, viene dalla nona dimensione.
La spirale inizia qui. La crescita è implementata qui.
Il processo di scoperta nasce nella nona dimensione, con i mezzi per trascendere, rilasciare, permettere, servire, in molti, molti modi.
Torta a strati o sfera globale?
Sono dimensioni distaccate una dall’altra? Impossibile, tutto è Tutto, tutto è concomitante, pertanto ogni ripartizione o suddivisione è arbitraria, ed utilizzata solo a scopo di comprensione dei meccanismi cosmici.
Con riferimento a questo sistema, le dimensioni più impattanti sul nostro mondo fisico sono dalla terza alla sesta, che contemporaneamente includono al loro interno sia la prima, (completamento), che la seconda, (nuovo inizio), come componenti base di ogni loro processo.
In ogni momento noi stiamo facendo esperienza, laboratorio di potenzialità, su diversi nostri stati d’animo, senza renderci conto che si tratta di finire lavori iniziati prima, ma lasciati incompleti.
Ecco che di volta in volta siamo presi dalla prima, o da ostacoli alla quarta, o da strutture non rispondenti pienamente alla sesta, e spesso ignari del portale della nona, che ci consentirebbe di ottenere una guida indispensabile.
Soprattutto in momenti nei quali la nebbia intorno a noi è tanto fitta, e il rumore così assordante, ma mantenerci nel frullatore della terza dimensione, pieno di strutture chiuse, stantie, vecchie, inutili e dannose, che testardamente smontiamo, componiamo e ricomponiamo sempre diverse ma sempre con la stessa cecità.
Si tratta di un viaggiare tra diverse “stanze” che fanno parte di un edificio, di un sistema che è usufruibile in modi e su livelli infiniti, che si modifica costantemente in funzione, però, della nostra Coscienza di come utilizzarlo.
E questo passa attraverso l’intenzione di cooperare per realizzare un progetto di Terra maggiormente desiderabile per tutti, rispetto a quello attuale, riunendo tutte le nostre capacità, talenti e creatività per farlo.
Questo sistema dimensionale ci consente di creare questo ponte tra la vita che sperimentiamo e nello stesso tempo co-creiamo proprio attraverso di esso e ricordandoci che siamo già esseri di Luce.
In altri post proporrò alcune meditazioni e sistemi di utilizzazione di questi concetti.