Una diversa percezione

Cosa percepiamo del mondo?

Quello che, giorno dopo giorno, abbiamo pensato, sottolineato a parole, sentito dentro al cuore, e verificato come vero attraverso le relazioni interpersonali e la gestione degli eventi esterni.

Questo crea meccanismi, strutture di pensiero, abitudini mentali, automaticamente poste in essere di fronte ad ogni immagine dell’esterno che ci si presenta, e che determinano le nostre re-azioni.

Ma questo significa che noi siamo guidati dalle emozioni, cioè da flussi di energia che noi percepiamo come sensazioni di allegria, soddisfazione, piacere, tranquillità, successo, gratificazione, e le altre infinite declinazioni positive.

Oppure, di ansia, nostalgia, preoccupazione, inadeguatezza, senso di colpa, paura, frustrazione, rabbia, fallimento, inutilità, solitudine, disprezzo e le altre infinite declinazioni negative.

Sono gestibili le emozioni?

Fino ad un certo punto.

Essendo sensazioni percepite, c’è poco da fare, le percepiamo, le sentiamo, ci “arrivano” chissà da dove, e colpiscono ogni nostro centro fisico.

Le senti nella mente, perchè non ci dormi sopra, le senti nella pancia, nello stomaco, le senti nel tremito delle gambe, nel tamburellare delle dita, nel giocare con i capelli o nel grattarti la testa, e ciascuno il suo.

Puoi sopprimerle? Certo, decidi che non ti interessano e le accantoni, ma per farlo ti getti nel lavoro, ti impasticchi per dormire, ti impasticchi per calmarti, ti impasticchi per ridere, ti impasticchi per fuggire.

Perchè quello che conta è non sentirle. Ma funziona?

Con le pasticche, siano queste rimedi chimici od azioni palliative, si ottiene poco perchè agiscono sul corpo: una volta digerito l’effetto, punto e da capo.

Infatti le emozioni non sono … fisiche, questo è il problema, non hanno una causa che puoi eliminare semplicemente eliminando la fonte, chirurgicamente, tagliandola via.

Non sapresti cosa tagliare e “tagliarti” la testa o il cuore, fonti sempre prese di mira, crea più danno che utilità.

Ecco che ti devi affinare.

Essendo, le emozioni, simboli del tuo ben-essere o mal-essere, hai la necessità di imparare a trattare con i simboli, che hanno sempre radici archetipali.

Cioè sono “contenitori” cosmici di tutte le possibili sfumature attinenti ad un singolo concetto, nel rapporto di uno ad infinito.

Una “percezione nostalgica” apre la porta alle infinite descrizioni, motivazioni, cause, effetti, frequenze, nelle quali la Nostalgia si possa esprimere attraverso il suo manifestarsi in miliardi di individui diversi.

Uno ad infinito, e questo per ogni sfumatura di ogni possibile emozione umana.

Ecco che affinarsi è inevitabile che ti porti a pensare che tu sei semplicemente, uno tra gli infiniti, che provano le varie declinazioni della stessa emozione.

Allora il “lavoro” non è assatanarsi tentando di fuggire … da te stesso, non è massacrare gli altri, responsabili delle tue pene, non è suicidarsi sotto il senso di colpa, rigettando la gioia del vivere.

E, per reazione, o vendetta, o attacco preventivo, massacrare di nuovo gli altri , perchè ti sembrano felici, alla faccia delle tue sofferenze, uniche, enormi, impossibili da risolvere, che però ti donano l’aureola del … martire.

Di cosa?

Appunto, di cosa? Della tua necessità di essere quello di cui hai bisogno, quello che credi di dover essere, quello che credi di non poter essere, in definitiva quello che ti fa comodo continuare ad essere.

Piuttosto che riscriverti un diverso programma di vita.

Non riesci a farlo? E’ a causa del fatto che, quando ci provi, dopo poco ritorni sui tuoi passi, e getti la spugna? La ritieni ormai una guerra persa, sei rassegnato, la vita è questo, sofferenza continua con poche gocce di felicità?

Oppure ti fa comodo restare come sei.

Ormai ci sei abituato, tutti i tuoi chakra sono programmati attentamente per farti vedere, sentire, percepire sempre e solo le stesse cose di tutti i giorni.

A riportarti all’attenzione gli stessi pensieri, emozioni, ragioni, torti, giustificazioni, motivazioni, che ti sei raccontato ieri.

E domani potrai trarre la giusta conferma che tutto è vero, tu hai ragione, come te non soffre nessuno.

E questo ti basta, hai le giuste stampelle per sostenere il tuo arrancare in questo mondo ingiusto, in mezzo a puri delinquenti sadici guerrafondai arroganti ignoranti superbi ladri egoisti, in mezzo ad una natura vegetale ed animale da usare come tatami per le tue rivalse.

Regalati un atto d’amore.

Fai finta che sia vero che tutto quello che vedi sia … illusione, che sia tu stesso a “leggere” il mondo esterno in un certo modo, solo tuo, e dal quale derivano le sensazioni che tramuti in sentimenti attraverso l’etichettatrice che hai nella mente.

Se fosse vero che tutto è falso, che tutto è solo una rappresentazione a tuo uso e consumo, la domanda giusta per le tue pene NON è, “come scappo, come le risolvo, cosa cambio perchè non mi inseguano più?”, ma …

Perchè io?

Allora ti si apre un mondo infinito, perchè sei solo tu che ti sei creato come sei, TU sei il responsabile di chi sei, cosa fai e dove vai, e solo TU hai la chiave per modificare questa situazione, ogni situazione della TUA vita.

Gli altri hanno la stessa tua opportunità, perchè non esiste torto/ragione, colpa/merito, giusto/sbagliato, luce/ombra, amico/nemico, guerra/pace, colpevole/innocente.

Solo apprendimento / insegnamento reciproci.

Quando ti chiedi perchè ti capitano sempre le stesse cose, continui fare gli stessi “sbagli”, reagisci sempre allo stesso modo, giudichi sempre allo stesso modo, sei sempre rabbioso, ti senti di dover essere .. questo o quello, …

… e poi fuggi via con l’ennesima promessa…. non lo faccio più, sei certo che hai già ricreato tutto alla stessa maniera di prima.

La via raffinata è invece di amarti al punto da accettare ogni senso positivo o negativo del tuo essere come una benedizione che ti vuole solo fare capire il … “perchè a te”.

Ecco che hai varcato la soglia dell’infinito.

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