Ecco gli altri 8 passi.
15 – I miei pensieri sono immagini che ho fatto io.
Gli occhi non vedono la realtà, generano solo impulsi elettrici inviati al cervello, che li riconosce per le immagini che crediamo noi, perchè noi lo abbiamo istruito così.
Ogni oggetto che vedo intorno a me è una immagine che ho fatto io.
Registrandosi nella mia memoria, io riconosco tutto quello che si assomiglia a questo modello, e che mi sono abituato a riconoscere come tale.
16 – Io non ho pensieri neutrali.
Per cui io non ho pensieri, futili, inutili, che non creano danni, senza conseguenze.
Ogni mio pensiero che interpreta Maya, contribuisce proprio a costruire la verità o l’illusione di tutto il mondo esterno.
Inoltre non ci sono pensieri grandi o piccoli, deboli o potenti; solo pensieri veri o falsi, ed entrambi creano una realtà a loro immagine e somiglianza.
17 – Io non vedo cose neutrali
Un altro piccolo passo per comprendere come agisce la legge di causa ed effetto nel mondo, un mondo che non è autonomo, ma è esattamente così come lo penso io.
A cui attribuisco un valore, un senso che posso riconoscere, perchè non sono abituato a vivere “in astratto”, distaccato dalla manifestazione dell’effetto.
18 – Io non sono solo nello sperimentare gli effetti del mio modo di vedere.
Per cui la mia abitudine al giudizio, i miei meccanismi mentali non sono unici e distinti da quelli degli altri, ma si rispecchiano e replicano sugli altri; come io guardo le cose, le giudico, è come le guardano e giudicano gli altri.
19 – Io non sono solo a sperimentare gli effetti dei miei pensieri
Sembra sempre che io possa pensare in libertà ogni possibile miracolo o malvagità, e che tutto resti nel limbo, mentre il mio modo di vedere e gli effetti del miei pensieri, non sono neutrali.
Stanno creando.
Sono, perdipiù, in ottima compagnia, perchè questo “sistema mentale egoico” è un fondamento di ogni essere umano, e profondamente “telepatico”.
20 – Io sono determinato a vedere.
Ecco una intenzione che ha lo scopo di introdurre una struttura che capovolga il mio modo di pensare, per condurmi fuori da Maya; la scelta tra pillola rossa e pillola blu.
Ripeti l’idea di oggi lentamente e chiaramente almeno due volte ogni ora, cercando di farlo ogni mezz’ora. Non sentirti frustrato se dimentichi di farlo, ma fai uno sforzo reale per ricordartene. Ulteriori ripetizioni dovrebbero essere applicate a qualsiasi situazione, persona o evento che ti turbano. Puoi vederli in maniera diversa, e lo farai. Vedrai ciò che desideri.
Così è la legge reale di causa ed effetto, come opera nel mondo.
21 – Io sono determinato a vedere le cose in maniera diversa.
Estendi il punto 20 a persone, oggetti o situazioni specifiche della tua vita e di quello che vedi intorno a te, andando in profondità:
Per esempio , “Io sono determinato a vedere l’arroganza dei vigili urbani in maniera diversa“.
“Io sono determinato a vedere il sig. Rossi in maniera diversa“.
“Io sono determinato a vedere il mio lavorare in maniera diversa“.
22 – Ciò che vedo è una forma di vendetta
Se provi e covi rabbia nella tua mente, avendola proiettata sopra ed al di fuori, ti aspetti in risposta la vendetta del mondo, che ti colpirà.
Visto che ti hanno inculcato che la miglior difesa è l’attacco, (o la prevenzione, o la pianificazione degli scenari strategici), per autodifesa quindi, attacchi a tua volta.
Con altra rabbia, scatenando un circolo vizioso senza fine, fino a quando non cambierai modo di vedere.
Il tuo mondo sarà popolato da pensieri di attacco e contrattacco, e questo popolerà il tuo mondo, la stessa immagine che poi determina, crea il tuo modo di pensare e gli effetti che condividi con altri.
Ma questa è una illusione, brutale, ma non vera, che puoi cancellare dalla tua vita, perchè Tu stesso hai fatto ciò che vuoi distruggere: tutto ciò che odi e che vuoi attaccare e uccidere.
Guarda il mondo che ti circonda almeno cinque volte oggi, per almeno un minuto ogni volta. Mentre i tuoi occhi si muovono lentamente da un oggetto all’altro, da un corpo all’altro, ripeti a te stesso:
Io vedo solo ciò che perisce.
Nulla di ciò che vedo durerà.
Ciò che vedo non è reale.
Ciò che vedo è una forma di vendetta.
Alla fine di ogni periodo di pratica, chiedi a te stesso: È davvero questo il mondo che voglio vedere?
Datti la risposta che gradisci.
Una bella fatica …
… applicare queste forme-pensiero, anche senza alcuna pretesa di comprensione o elaborazione soggettiva, come ti viene consigliato.
Sono veramente concetti che esulano dalla quotidianità e da quanto, con sudore e fatica, si apprende nei diversi gradi di scuola della vita.
Sia gli apprendimenti dall’ambiente familiare, dagli amici, dalla scuola, dal lavoro, dai rapporti sentimentali o sociali.
Dove tutto è subordinato alla conquista, …. di qualcosa, che poi debba testimoniare la nostra capacità, … di essere all’altezza … di quello che uno pensa che gli venga chiesto di essere.
Dove finisce il coraggio di vivere sè stessi?