7 -> 22 : Miracoli in corso

Un salto mentale … quantico

Il consiglio dell’autore di questo sistema di riscrittura dei propri meccanismi mentali, è quello di elaborare un solo singolo pensiero/affermazione al giorno.

Essendoci 365 lezioni/concetti, il “corso in miracoli” ti occupa un anno di elaborazione continua, giornaliera; solo questo fatto comporta una volontà ed una disciplina non indifferente.

Solo questo aspetto è già un’indicazione dell’impegno che viene richiesto a chi voglia veramente, modificare la propria visione del mondo.

Anzi, i meccanismi basilari di gestione della propria quotidianità.

Non viene richiesto lo sforzo ulteriore di accettare, cioè considerare verità assoluta, quanto viene indicato, ma solo, onestamente, provare.

Non ritengo sia corretto eseguire il copia/incolla delle 365 lezioni di questo metodo di auto-acquisizione-di-coscienza, ma è mia intenzione condividerne solo alcuni punti. particolari.

Quelli che a me personalmente sembrano come dei traghetti necessari per raggiungere le altre sponde dei nostri personali fiumi, con questo non volendo assumermi la presunzione di conoscere tutti i fiumi … del mondo, per carità.

Mi bastano ed avanzano quelli che devo attraversare io, per cui sottolineo le mie attraversate, magari risultano indicazioni utili anche ad altri.

Quindi “contraggo quanticamente” i passaggi dal 7 al 22 per giungere a 23, che mi piace molto, e a cui dedicherò un post a parte.

Per ora vediamo i primo 8

7 – Io vedo solo il passato.

Il cammino fatto finora è servito per prendere consapevolezza razionale che la realtà esterna, Maya, è un insieme di “immagini” che ci vengono presentate.

Essendo le immagini solo delle foto di quanto ci circonda, e come loro immobili, silenziose, a colori o in bianco e nero, sono da prendere in cosniderazione solo per le percezioni che ci rimandano.

Assumono la capacità dei simboli, e pertanto sono “interpretate” proprio come i simboli archetipali, cioè “contenitori” di informazioni che assumono valori diversi per ogni singolo che si confronta con loro.

Pertanto alle “foto” della tua vita, la varie esperienze fatte sul campo, tu attribuisci quello che hai percepito al momento dello scatto.

E ti porti dietro per il resto della vita quello stato, quelle emozioni, quei sentimenti.

Vivi in pratica con la mente nel vaso dei fiori della nonna, nella casetta, ormai marcia, dell’infanzia, nell’idea della tua amica delle medie, quella dei segreti, nell’abitudine di urlare: “guardami, mamma/papà; guarda come sono bravo, vero?”

Vivi sempre il tuo passato, adesso, non affannarti a dire di no e a specificare il perchè e il percome non è vero.

Prendila così, non devi farne un dramma, fai finta che sia vero e continua questa strada.

8 – La mia mente è preoccupata da pensieri del passato.

Osservati, chiudi gli occhi, ripeti il “mantra” e poi cerca nel tuo presente la verità delle radici delle tue emozioni, che sono nel passato.

Prova, 4/5 volte al giorno , anche proprio adesso … “sembra che tu stia pensando ad … una persona, un oggetto, un luogo, una emozione …” e poi ripeti il mantra di nuovo.

9 – Io non vedo nulla com’è adesso

Se tanto mi dà tanto, e fosse vero quello che si diceva prima, il mio presente è rimasto indietro di parecchio, in pratica sto correndo dietro alla vita che vorrei fare domani.

E faccio sempre quello che ho fatto fino a ieri. E vivo in mezzo a cose che non sono come realmente sono adesso, ma come le interpreto io pescando dal mio passato, anche negli oggetti.

Applica se vuoi alla casetta ormai marcia dell’infanzia, che sarebbe ora di demolire. (esempio esplicativo, non incitazione per piromani).

10 – I miei pensieri non significano nulla.

Qui il processo di comprensione diventa più arduo: dai passaggi precedenti elabori l’idea che tutto quanto ti circonda è la tua interpretazione di quanto percepisci, che non è reale.

Appartiene a Maya, ed essendo al centro dei tuoi pensieri, tu quando pensi … pensi al niente, all’illusione, cioè NON pensi.

Semplicemente ascolti un rumore di fondo, che chiami pensiero, che in sostanza è un non pensiero, il nulla.

Riconoscerlo è estremamente arduo, ma apre la porta alla vera visione della realtà come e.

Questa idea aiuta a liberami di tutto ciò in cui credo adesso.

Il mio pensiero riguardo a (l’argomento che pensi), non significa nulla.

Il bello è che quando lo ripeti le 4/5 volte, senti aumentare un fastidio interiore ben evidente, per cui, se del caso, riduci le “esposizioni”,

Da qui gli altri ulteriori tasselli demolitori:

11 – I miei pensieri senza significato mostrano un mondo senza significato.

12 – Io sono turbato perchè vedo un mondo senza significato.

13 – Un mondo senza significato genera paura.

Questa è la situazione nella quale l’Ego e Dio si sfidano per decidere quale significato dare a questo vuoto di “significato”, “scopo.

Ma se io sto vedendo un mondo senza significato, non posso che generare paura, la mia paura … di essere in competizione con Dio per la creazione del MIO mondo.

Quindi in attesa della vendetta certa di un Dio che faccio somigliante a me, perchè di certo …

14 – Dio non ha creato un mondo senza significato.

…perchè essendo Tutto ciò che è, non può essere senza significato, senso, scopo, vita.

Se ci credi; se non ci credi, ecco la tua paura folle di …vivere con gioia e spensieratezza una vita senza … scopo.

Applica ad occhi chiusi, a qualsiasi cosa tu tema possa acccadere a te, o a qualcuno a cui tieni, i vari mantra a soggetto:

Dio non ha creato quella -guerra, disastro aereo, pandemia, alluvione, ecc, – e quindi quella ____ non esiste. (Fa parte di _Maya, la mia interpretazione)

Fine della prima parte. Leggi la seconda parte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *