4-5-6 : Miracoli in corso

Riprendiamo il discorso.

Le prime tre occasioni di centratura interiore sono basate sul riconoscere l’ambiente illusorio nel quale viviamo.

Distaccarci al punto da considerare illusorio, falso, l’ambiente nel quale agiamo, incontriamo gli altri, di cui tocchiamo gli oggetti, calpestiamo i luoghi, e che mi rimandano emozioni, sensazioni, odori, colori, suoni, … non è poi così semplice da attuare.

Facendo finta che sia vero, questo concetto di “viaggio quotidiano nell’allucinazione”, si pùò fare un esperimento direi “scientifico”, da pioniere di una nuova frontiera del pensiero, solo per vedere che effetto fa.

Senza darci la pena di giudicare se sia normale, o demenziale, se sia vero o falso, solo applicarlo.

Vediamo cosa succede a ripeterci quete affermazioni mentre ci guardiamo intorno: garantisco un effetto strano, ma ad ognuno la sua esperienza.

Questi ulteriori esercizi si spostano in un ambito più personale, chiedendoti di mettere in discussione e sotto analisi i pensieri che ti attraversano la mente per circa un minuto.

Poi ecco l’applicazione ad ognuno di essi dell’affermazione che segue:

4 – Questi pensieri non significano nulla. Sono come le cose che vedo…

… in questa stanza, in questa strada, da questa finestra, in questo luogo.

Se sei già consapevole di pensieri tristi, usali come soggetti su cui applicare questa affermazione, senza fare distinzione tra pensieri che, “tu pensi”, siano “cattivi” o “buoni”.

Scoprirai che i tuoi pensieri rappresentano un tale miscuglio intricato che, in un certo senso, nessuno di essi può essere chiamato “buono” o “cattivo”: Ecco perché non significano nulla.

Accetta l’idea che, al momento, nessuno dei tuoi pensieri sia “reale”: quelli “buoni” non sono che ombre di ciò che sta dietro, e le ombre rendono difficile la vista. Quelli “cattivi” sono blocchi alla visione corretta, e rendono impossibile il “vedere”.

A te non servono né gli uni né gli altri, il tuo scopo è di allenare la capacità di separare ciò che è senza significato da ciò che ne ha, cioè a identificare fuori di te ciò che non ha significato, per mantenere solo quello che ha valore dentro di te.

Puoi dare un nome o un valore o un ambito particolare al pensiero che stai elaborando, del tipo: “Questo pensiero riguardo _______non significa nulla. È come le cose che vedo in … (questa stanza; questa strada, e così via).

La ricerca dei pensieri da visionare deve essere spontanea, osservali per non più di un minuto circa.

Potresti trovare particolarmente difficile la sospensione del giudizio in connessione coi pensieri, per cui non ripetere questi esercizi più di tre o quattro volte durante il giorno.

Applicando questi accorgimenti puoi passare i due giorni successivi ad applciarti a questo pensiero:

5 – Non sono mai turbato per la ragione che “penso” io.

Usa questa consapevolezza sui pensieri che ti creano dolore, frustrazione, paura, qualsiasi cosa che ti causi un turbamento, anche minimo.

Cerca prima dentro di te, la fonte, le cause di un qualsiasi turbamento, anche lieve, infatti; “non esistono piccoli turbamenti, perchè tutti allo stesso modo disturbano la tua mente”.

Tutti devono essere considerati per potertene liberare, non fare distinzione tra “mali” grossi e “mali” piccoli, a cui potresti abituarti.

Una volta identificati, esprimi la convinzione base, e poi passali tutti in rassegna, nominandoli: “non sono arrabbiato con ____ per la ragione che penso io, non ho paura di ___ per la ragione che penso io, non sono preoccupato riguardo a___ per la ragione che penso io” … e via dicendo.

Con calma, senza pressione, nella quiete dell’animo.

6 – Io sono turbato perchè vedo qualcosa che non c’è.

Con questa espressione decidiamo che io stesso determino le emozioni che dovrò gestire in base all’interpretazione delle immagini che mi circondano.

Allora rabbia, paura, preoccupazione, ansia, depressione, frustrazione, umiliazione, invidia, applicati al bersaglio contro il quale proietto i miei sentimenti, acquisiscono corpo, prendono “forma”.

Diventano a me visibili, e pertanto posso affermare, decidere, sentire se appartengono veramente a me o mi sono fatto un film, di cui posso sbarazzarmi.

Allora: “sono arrabbiato con xy perchè vedo qualcosa che non c’è, sono preoccupato per tuvz perchè vedo qualcosa che non c’è“.

Di nuovo, se senti maggiori resistenze nell’applicare l’idea di oggi verso alcuni pensieri di turbamento rispetto ad altri, ricorda a te stesso gli avvertimenti della lezione precedente:

Non ci sono piccoli turbamenti. Essi disturbano tutti allo stesso modo la pace della mia mente. – e -Non posso tenere questa forma di turbamento e lasciar andare le altre. Al fine di questi esercizi, quindi, le considererò tutte uguali.-

Mie considerazioni personali

Ho preso questi “esercizi” come una vera palla, dopo i primi tre o quattro ho accantonato il testo, che però mi è stato sottoposto in diverse altre “occasioni” e l’ho ripreso in mano.

Da qui valeva la pena provare a vedere che effetto fa, con meno presunzione, e per quello che mi riguarda, ha una efficacia che va oltre le aspettative.

Parlo sempre a nome personale, ma ci sono parole scritte, e parole scritte in modo diverso: alcune sono nero su bianco, altre danno codici energetici impressi negli spazi vuoti tra le lettere.

Capisco i canalizzatori, quando dicono di avvertire la “personalità” delle diverse fonti, dall’energia che emana dai loro messaggi, riconoscendo ora quella ora quell’altra entità.

Gli insegnamenti di questo libro, sono dolci, leggeri, non forzano, non convincono, non premono, sembrano privi dell’autorità che emana da altri scritti, ma sono determinati, raccontano tante cose che leggi, credi o non credi.

Solo dopo aver fatto finta che possano essere concetti veritieri, che ti concedi l’accettazione di questa possibilità, ti accorgi che stanno riscrivendo le tue frequenze, con rispetto e calma, …. ti mostrano un panorama totalmente diverso, illuminato dal sole e dalla libertà.

Ovvio, sempre questione di sensibilità; questa è a nostra totale responsabilità.

In ogni caso più che dirvi “comprati il libro”, preferisco raccontarvi di cosa parla, almeno per un pò; in questo modo si risparmiano anche tempo e denaro.

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